3 SKULL OF THE TOLTECS

  • Genere: Western comics
  • Editore: Warner Interactive International
  • Sviluppatore: Revisionic industrial programs
  • Rilascio: 1996
  • Tipo: 2D/3D P& C in terza persona
  • Lingua: Inglese
  • Età consigliata: 12+
  • Durata: 15 ore
  • Difficoltà:  
  • Voto di P& C:     
    • Salvataggi     Download
    • Requisiti minimi richiesti:
      S.O. Windows 95/98- Proc. Pentium – Scheda grafica VGA – Scheda audio – Mouse

 

Recensione di Aspide Gioconda

LA STORIA

La storia inizia in Arizona nel 1866. L’eroe dell’avventura è Fenimore Fillmore un ragazzo che si autodefinisce pistolero, il quale interviene per salvare un vecchio signore attaccato dai banditi. Per curare le sue ferite, Fenimore gli dà una bottiglia di lozione per capelli invece della medicina e il vecchio tira le cuoia, ma non prima di aver parlato dei “3 teschi d’oro dei Tolteci” che portano ad un favoloso tesoro. Qui inizia l’avventura di Fenimore che dovrà vedersela con i rivoluzionari messicani che combattono i soldati francesi di Massimiliano d’Asburgo, con frati che non sono frati, con indiani, sceriffi e tante situazioni e personaggi che arricchiscono la storia.
Riuscirà il nostro eroe a scoprire il tesoro dei Tolteci?

IL GIOCO

Questo è il primo episodio dei tre che hanno per protagonista Fenimore Fillmore: seguiranno “The westerner” (2004) e “Fenimore Fillmore’s revenge” (2008).

Grafica – La grafica di animazione 3D con sfondi 2D è molto simile allo stile fumettistico con personaggi molto caratterizzati per il ruolo che ricoprono nella storia. Il protagonista è un ragazzo esile che ci viene presentato come un po’ ingenuotto, capace si, di risolvere i problemi ma combinando grossi guai in giro. Dicevo che i personaggi sono numerosi, tutti molto simpatici e ben definiti nel ruolo che ricoprono. Numerose anche le locazioni, con sfondi molto colorati, ricchi di particolari, con ambientazioni simpatiche e piacevoli a vedersi sia per quanto riguarda gli esterni sia per gli esterni. Una comoda mappa permette di muoversi rapidamente da un posto all’altro o in alternativa, un trolley contribuisce ai nostri spostamenti. Il gioco ha funzionato perfettamente senza dare alcun problema su Win 95 e 98.

Sonoro – Il sonoro non lascia traccia, è abbastanza mediocre. Il doppiaggio, trattandosi di comics, è necessariamente caratterizzato con voci alterate e adeguate ai personaggi.

Enigmi – Questo è un classico punta e clicca vecchia maniera dove bisogna procurarsi ogni sorta di oggetti e usarli o manipolarli. Non ci sono enigmi se non quelli di seguire una logica un po’ bislacca per risolvere i vari problemi che si vanno presentando. Il gioco non è lineare, per cui si può spaziare da un posto all’altro e si può sempre tornare nei posti già visitati. Chiedere la logica rigorosa in questo tipo di giochi è chiedere troppo. Fa parte di quelle avventure umoristiche che puntano al divertimento puro, sfidando anche il senso logico del giocatore per bypassarlo. Una cosa che ho trovato molto noiosa sono i dialoghi. Per accedere ad alcuni luoghi o situazioni di gioco, bisogna far parlare i vari personaggi e questa non è una novità. Solo che per esaurire gli argomenti è spesso necessario ricominciare daccapo il dialogo e ripeterlo svariate volte; gli argomenti già effettuati non vengono eliminati e questo allunga inopinatamente i tempi di gioco. Non si muore e non ci sono giochi a tempo se non un paio di volte in cui bisogna fare delle azioni velocemente, ma sono del tutto accessibili.

Interfaccia – Il gioco è un punta e clicca e si governa interamente da mouse. Con il tasto sinistro si cammina e si agisce, con il tasto destro si osserva. L’inventario è posto nella fascia bassa dello schermo e le azioni si selezionano nel riquadro ciccandovi con il tasto sinistro per poi cliccare dove serve sullo schermo. In alto la barra delle opzioni con salvataggi in windows, perciò illimitati.

Conclusioni – Un gioco molto carino, non facilissimo, adatto ai nostalgici del vecchio punta e clicca puro.

5 DAYS A STRANGER

  • Genere: Giallo/horror
  • Autore: Ben Croshaw
  • Sito : Fullyrambomatic
  • Rilascio: 2003
  • Tipo: 2D P& C in terza persona
  • Lingua: Inglese
  • Età consigliata: 10+
  • Durata: 4 -5 ore
  • Gioco gratuito: Download
  • Difficoltà:   
  • Valutazione giochi amatoriali:   
    • Requisiti minimi richiesti:
      S.O. Windows 98/me/2000/XP – Proc. Pentium – Scheda grafica VGA – Scheda audio – Mouse
    • Tizio (non se ne conosce il nome) entra in una casa e ne resta imprigionato. Nella casa incontra altri tre personaggi, James, Philiph e Simone, tutti alla ricerca di un tesoro che si nasconderebbe all’interno della casa stessa.
      Una grafica molto semplice che ricorda i vecchi giochi in Dos, ma gradevole e sufficientemente chiara.
      Un gioco interessante che può divertire per qualche ora.

6 DAYS A SACRIFICE

  • Genere: Horror fantascientifico
  • Autore: Ben Croshaw
  • Sito: Fullyrambomatic
  • Rilascio: 2007
  • Tipo: 2D P& C in terza persona
  • Lingua: Inglese
  • Età consigliata: 10+
  • Durata: 5-6 ore
  • Gioco gratuito: Download
  • Difficoltà:   
  • Valutazione giochi amatoriali:   
    • Requisiti minimi richiesti:
      S.O. Windows 98/me/2000/XP – Proc. Pentium – Scheda grafica VGA – Scheda audio – Mouse
    • Theo Da Cabe è un ispettore che arriva alla sede centrale di un nuovo culto, Optimology. Parla con un membro del culto chiedendo di esaminare l’edificio per verificare che tutto sia in regola.
      Il membro del culto porta Theo ad un ascensore ma lo spinge nel vuoto facendolo precipitare.
      Theo si risveglia in un’infermeria piuttosto malconcio (e resterà fasciato e incerottato per tutto il gioco) alla presenza di una dottoressa e di una guardia.
      Il protagonista si trova intrappolato in un ambiente estraneo e pericoloso.
      Questo episodio creato da uno sviluppatore amatoriale, segue altri due che vengono spesso richiamati con dei flashback per spiegare eventi non del tutto chiariti.
      Un gioco amatoriale di tutto rispetto.

7 DAYS SKEPTIC

  • Genere: Giallo investigativo
  • Autore: Ben Croshaw
  • Sviluppatore: Awe Games
  • Sito: Fullyrambomatic
  • Rilascio: 2004
  • Tipo: 2D P& C in terza persona
  • Lingua: Inglese
  • Età consigliata: 10+
  • Durata: 8-10 ore
  • Gioco gratuito Download
  • Difficoltà:     
  • Valutazione giochi amatoriali:   
    • Requisiti minimi richiesti:
      S.O. Windows 98/me/2000/XP – Proc. Pentium – Scheda grafica VGA – Scheda audio – Mouse
    • Dopo la “casa degli orrori” abbiamo qui l’astronave degli orrori”.
      Questa volta il protagonista è Dott. Jonathan Somerset, consigliere su una nave spaziale.
      E’ stata trovata una strana cassa vagante nello spazio e viene portata a bordo. Da questo momento cominciano a verificarsi sulla nave orrendi crimini.
      La grafica è molto essenziale ma rappresenta in modo idoneo l’interno di un’astronave, con colori metallici e arredo scarno.
      Un gioco amatoriale abbastanza divertente che si può concludere in 5-6 ore.

 

9 – THE LAST RESORT

  • Genere: Mystery surreale
  • Editore: GT Interactive
  • Sviluppatore: Tribeca Interactive
  • Rilascio: 1996
  • Tipo: 2D/3D P& C in prima persona
  • Lingua: Inglese
  • Età consigliata: 12+
  • Durata: 15-20 ore
  • Difficoltà:   
  • Voto di P& C:     
  • Salvataggi    Download
  • Requisiti minimi richiesti:
    Windows 3.1/95486/66 – 16 MB Ram – CDROM 2X – Mouse – Scheda audio

Recensione di Gaetano

LA STORIA

Come in tutti I puzzle game,la componente storia e’ appena accennata,il nostro alter ego e’ il legittimo erede di un palazzo adibito a parco giochi,all’interno del quale dovra’ fare di tutto per cacciar via due sgraditissimi ospiti(I terribili gemelli),l’unico modo per riuscirci e’ risolvere una gran quantita’ di enigmi musicali basati sulla logica.

IL GIOCO

Rilasciato nell’Ottobre del 1996,Nine e’ un puzzle game in prima persona,prodotto niente poco di meno che da Robert De Niro e sviluppato da Tribeca interactive.
Al doppiaggio hanno partecipato personaggi del calibro di Christopher Reeve,Steve Tayler e Joe Perry degli aerosmiths,i quali hanno avuto anche un ruolo fondamentale nella realizzazione delle musiche,nonche’ da altri due personaggi illustri che vedremo di persona nel corso del gioco,una e’ Cher che interpreta il ruolo di Isadora,l’altro James Belushi il maggiordomo.
Il gioco gira su windows 95,esige un settaggio della scheda video a 256 colori e una risoluzione a 640 x 480.

Grafica – La grafica e’ in 3d e ci si muove per mezzo di schermate fisse.
Gli ambienti sono ottimamente disegnati e ricchissimi di colori vivaci ,considerando che ci troviamo in un contesto carnevalesco che ricorda seppure vagamente Faust.

Sonoro – Il sonoro e’ di una qualita’ eccelsa,ma non poteva essere altrimenti in un gioco come questo.
I rumori e soprattutto I suoni prodotti dai vari strumenti disseminati ovunque sono di una varieta’,di una ricchezza e di una originalita’difficilmente riscontrabili in altre avventure.
In molte occasioni ci verra’ offerta la gradevole possibilita’ di contribuire in prima persona alle musiche.

Enigmi – Gli enigmi sono l’aspetto preponderante,la vera anima del gioco,ve ne sono una quantita’ considerevole e sono tutti improntati sulla musica,ma attenzione questo non vuol dire assolutamente che il giocatore debba per forza avere conoscenze specifiche nel campo. Chi li ha concepiti di sicuro sara’ un grande appassionato di musica,ma non v’e’ dubbio che tutti I puzzle sono stati egregiamente architettati tenendo conto della nobile scienza della logica,che personalmente piu’ che scienza definirei arte…
Quello che mi permetto di consigliare e’ di armarsi di carta e penna e annotare tutto il possibile,di non farsi sfuggire il minimo dettaglio,neppure il minimo rumore e affinare l’orecchio in piu’ di un occasione. In questo gioco ,tutto ha un senso,uno scopo preciso,ed e’ proprio questo aspetto che rende un grande merito all’avventura prodotta da De Niro.
Non v’e’ nulla di astruso,nulla di campato in aria,nulla che non sia risolvibile con deduzione logica,tutto e’a portata di mano.
Alcuni enigmi sono assai complessi ma,ergo bisogna avere l’accortezza e la pazienza di annotare e trascrivere ogni singolo dettaglio,prestare particolare attenzione ai rumori che svolgono un ruolo non indifferente,ma la cosa piu’ importante e’disegnare in maniera quanto piu’ chiara possibile l’organo(che si scoprira’ presto essere un alfabeto), che sara’ lo strumento sul quale si ricondurrano la maggior parte degli enigmi utili alla fine del gioco.
Mi sembra doveroso ricordare che verso la fine ci troveremo alle prese con una sezione “arcade”degna del migliore,o peggiore a seconda dei punti di vista,sparatutto,che esula completamente dalla descrizione del gioco sinora fatta,saremo ahinoi costretti(non v’e’ altra via di scampo)a colpire per mezzo di un fucile una enorme quantita’ di topi per poter avere accesso ad un altro ambiente.
Per un giocatore di avventure grafiche che per sua forma mentis e’ sicuramente poco abituato a districarsi in prove di abilita’arcade,questo sara’ l’ostacolo piu’arduo,anche perche’ e’ una prova di difficile esecuzione,che richiede una buona dose di riflessi nonche’ di velocita’.

Interfaccia – L’interfaccia e’ gestita interamente dal tasto sinistro del mouse per quello che concerne I movimenti e le interazioni con l’ambiente,mentre col comando da tastiera ctrl m si accede al menu della gestione dei salvataggi e dei ripristini e avremo altresi’ il piacere di vedere la bella Isadora(Cher).
Non esiste inventario,potremo portare solo un oggetto per volta,ma cio’ non e’ certo un problema,visto e considerato che non saranno piu’ di una decina gli oggetti di cui verremo in possesso nel corso dell’avventura e sara’ facilissimo intuire dove posizionarli.

Conclusioni – Un gran gioco come questo non poteva avere finale piu’adeguato,e’ un vero spettacolo che ci ripaga pienamente delle fatiche mentali spese. La longevita’e’abbastanza alta,per assistere ai titoli di coda ci vogliono pressocche’30/35 ore.
Relativamente alle conclusioni,Nine the last resort e’ un capolavoro sopraffino che mettera’ a dura prova le capacita’ logico/deduttive del giocatore,ed una volta portato a termine si provera’ una gran soddisfazione per aver vinto la sfida,e una sensazione di piacere per il buon numero di ore di divertimento impegnato,consigliato caldamente a tutti.

15 DAYS

  • Genere: Poliziesco
  • Editore: DTP entertainment
  • Sviluppatore: House of tales
  • Rilascio: 2010
  • Tipo: 2D/3D P & C in III persona
  • Lingua: Tedesco
  • Età consigliata: 12+
  • Durata: 12 ore
  • Difficoltà:   
  • Voto:P&C:     
    • Requisiti minimi richiesti:
      N.D.

 

Recensione di Gaetano

LA STORIA

Katryn, Bernard e Mike sono 3 ragazzi che vivono in un loft a Londra. Katryn è la leader del gruppo, atletica, coraggiosa, carismatica, ha coinvolto gli altri due nella propria “missione” che consiste nel rubare opere d’arte sostituendole con copie, per destinare i proventi del maltolto allo sviluppo dei popoli del terzo mondo. Non per nulla tiene la gigantografia del Che in camera.
Mike è un tecnico capace di manipolare i dati informatici, Bernard è lo stratega che pianifica e Katryn è quella che materialmente ruba.
Questo terzetto di moderni Robin Hood dalla morale piuttosto singolare, agisce su ordini di un misterioso committente che li incarica di rubare prima un quadro di Winston Churchill, poi uno di George Washington dietro un compenso esorbitante, sicuramente non adeguato allo scarso valore dei dipinti.
Intanto negli Usa un agente dell’Interpol, Jack Stern, viene incaricato di indagare sull’improvvisa quanto misteriosa morte del Ministro degli Esteri britannico e ben presto trova dei collegamenti con il furto di opere d’arte.
A questo punto le strade si intrecciano fino alla conclusione della storia che invero appare un po’ forzata.
Una storia ambiziosa nelle intenzioni, con una sceneggiatura da film, che riesce a coinvolgere giusto per la curiosità di sapere come va a finire e non per la suspence, che manca completamente.
I personaggi parlano, parlano, parlano moltissimo, un grande bla bla di pensieri, riflessioni e divagazioni su temi vari, ma non la reale personalità.
Gabiel Knight parlava poco, ma tutti hanno subito il suo fascino; costoro parlano molto, tanto, troppo, ma non riescono a far breccia e restano figure .

IL GIOCO

E’ sempre più frequente, nelle Avventure grafiche degli ultimi tempi, trovare giochi che assomigliano un po’ a quei regali di Natale che hanno una bellissima confezione e un contenuto che lascia l’amaro in bocca.
Giochi dalla grafica assai curata, dalle storie che si sforzano di essere originali ma che di gioco hanno ben poco. E’ questo il caso di “15 days”, un’avventura che potrebbe essere definita a buona ragione, un film interattivo, un gioco senza enigmi che praticamente si fa da sé.
Offenderei anche i principianti, dicendo che è adatto a loro.
Queste avventure ci fanno davvero rimpiangere i tempi dei Myst, dei Rhem, dei vecchi giochi in cui la fatica di procedere era proporzionale alla gratificazione di superare un ostacolo (o alla frustrazione di non superarlo e sbirciare una soluzione), in cui si stava magari ore o giorni su un enigma ma si sapeva che con la logica e gli indizi si poteva superare.
Adesso sembra che gli sviluppatori concepiscano i giochi “ad usum delphini”, cioè tanto facili da non comportare alcuno stress mentale e se ancora non basta, danno anche la possibilità di superare gli enigmi con un clic del mouse.
Ma allora, direte voi, come fa un gioco a durare delle ore? Semplice: come in questo caso, sono ore di dialoghi automatici, interminabili, inconsistenti e spesso inutili.
Di trucchi per “allungare il brodo” ce ne sono tanti e noi che bazzichiamo da qualche anno le avventure li conosciamo bene.

Grafica – Una grafica 2D/3D o, come dicono alcuni, 2,5D, cioè con sfondi pre renderdizzati e personaggi 3D. Bella, indubbiamente la cosa più pregevole del gioco. Alta definizione, cura dei particolari, sfondi in movimento, scorci e panoramiche ad effetto.
Le animazioni sono numerose: il gioco molto spesso “prende il comando” e per lunghe sequenze va da solo riducendoci a spettatori.
I personaggi sono curati nell’aspetto fisico ma per quanto riguarda il movimento, risultano piuttosto legnosi.
Quando parlano hanno una fissità inespressiva, sempre uguale qualunque cosa dicano.
Malgrado il gran parlare che fanno, come dicevo in precedenza, la caratterizzazione che ne risulta è davvero banalmente modesta: Kathryn, che è il personaggio principale resta una figura contraddittoria e lascia in ombra i suoi due amici che appaiono come succubi della sua sicumera.
L’investigatore Jack Stern fa un po’ la figura del bamboccio che arriva sempre a “fuochi finiti” . anoramiche

Sonoro – Buono, senza particolari meriti (ma da quando in qua le scarpe da ginnastica ticchettano sul pavimento?).
Buono il doppiaggio in inglese.

Enigmi – ? Metto un punto interrogativo per sapere da qualcuno se ha trovato enigmi degni di nota in questo gioco.
Si, ce ne sono alcuni, abbastanza facili, ma c’è anche la possibilità di risolverli con un pulsantino, un clic e via.
Per il resto il gioco ha una penuria cronica di interattività: tolti i dialoghi, le scene animate, gli spostamenti dei personaggi, resta solo qualche movimento del cursore per far entrare ed uscire dai vari ambienti, prendere qualche oggetto in bella evidenza che si sa esattamente dove usare e aggirarsi per il solito labirinto che ci farà perdere un bel po’ di tempo.
I dialoghi e le animazioni si possono anche evitare premendo due volte il tasto “Esc” però è pericoloso; è infatti capitato che, dovendo fare una ricerca con il browser del computer, bisognava inserire alcuni nomi che, pur essendo scritti in un’agenda, comparivano solo nel sottotitolo. Saltando quel dialogo si saltava anche la possibilità di fare questa ricerca restando bloccati. Infatti i documenti in inventario si possono osservare ma vengono “letti” solo dal protagonista e non possono essere consultati.

Interfaccia – Il gioco si governa interamente da mouse.
In basso a sinistra c’è un’icona che apre la mappa. Spostando il cursore (senza cliccare) in cima a questa icona, si apre il menu principale mentre spostandolo a destra, si apre l’inventario.
Cliccando sugli oggetti d’inventario si pò scegliere l’azione da fare: “guardare” o “usare”.

Conclusioni – A fronte di una bella grafica e di una storia che poteva essere intrigante, c’è una grossa carenza di enigmi che ne fa più un film interattivo che un’a.g.

THE 7th GUEST

  • Genere: Puzzle game
  • Editore: Trilobyte Prod.
  • Sviluppatore: Trilobyte Prod.
  • Rilascio: 1992
  • Tipo: 3D P& C in prima persona
  • Lingua: Inglese
  • Età consigliata: 13+
  • Durata: 25-30 ore

 

  • Difficoltà:   
  • Voto di P& C:      

Requisiti minimi richiesti:
PC: 386 DX – DOS 5.0 o sup. – 2 MB RAM; 512 K Memoria Convenzionale – CD-ROM 2x – Scheda video 16 bit SVGA con almeno 512 K di Memoria – Scheda audio SB compatibile – 10 MB liberi su HD – Mouse Nota: Esiste anche una versione compatibile con Windows 95.

 

Recensione di Aspide Gioconda

LA STORIA

Si racconta che 70 anni fa uno strano individuo, Henry Stauf, venne a città e cominciò a costruire giocattoli.
Giocattoli molto belli ed originali che ebbero grande successo e lui divenne un uomo molto ricco ma… misteriosamente, tutti i bambini che possedevano quei giocattoli, cominciarono a morire.
Henry cominciò ad essere evitato dalla gente e prese a vivere come un recluso, amareggiato e pieno di odio verso il mondo e riversò il suo risentimento nella costruzione di quella grande casa inquietante.
Un giorno decise di dare una festa ed invitò 6 ospiti adescandoli con promesse di denaro e di lasciti.
Nessuno seppe cosa accadde dopo, certo è che dei 6 ospiti e del padrone di casa non si seppe più nulla.
La casa restò abbandonata per molti anni ma di tanto in tanto i passanti vedevano luci misteriose e sentivano orribili gemiti e cantilene di banbini provenire dalla magione.
C’erano 6 ospiti e tu, giocatore, sei il settimo. Vagando per la casa troverai un’infinità di enigmi che poco per volta ti porteranno a svelare il mistero che la circonda.

IL GIOCO

Più che di un gioco d’avventura, in questo caso possiamo parlare di un insieme di emigmi inseriti in un contesto che funge da storia ma che in realtà è solo una giustificazione per questo impegnativo esercizio che mette alla prova le doti solutive del giocatore.

Grafica – E’ nitida, davvero avveniristica se si pensa all’epoca della produzione del gioco. All’apparire degli “ospiti” che infestano la casa, si potrà assistere a dei filmati in cui gli ectoplasmi evocheranno le loro storie, il che fornisce quel pizzico di horror che caratterizza il gioco e serve soprattutto ad intervallare il percorso tra un enigma e l’altro, anche se a volte questi intermezzi inevitabili appaiono alquanto noiosi. Nulla di veramente horror, perché, come dicevamo, il contesto fa solo da alibi al vero nocciolo del gioco che sono gli enigmi.
Gli ambienti sono curati e la musica azzeccata per creare atmosfera di suspence.
Ciò che crea atmosfera, più dei fantasmi, è l’assoluta solitudine in cui si agisce, l’assenza di presenze umane; infatti l’avventura si svolge in prima persona con avanzamento punta e clicca.

Sonoro -Suoni evocativi e adatti al contesto del gioco.

Enigmi – La soluzione di un enigma dà accesso a quello successivo.
Non c’è un ordine predefinito in cui risolverli, si può cominciare dovunque si trovi un enigma da affromtare.
In realtà più che un gioco di avventura sembra di sfogliare una “Settimama enigmistica” interattiva per solutori più che abili….
Ve ne sono di tutti i tipi e vanno dagli scacchi, ad un gioco tipo “otello” ad altri puzzle più o meno complicati che richiedono comunque parecchia concentrazione, per venirne a capo.
Ovviamente gli enigmi sono tutti ferreamente logici e razionali, non derogano dall’enigmistica più classica.

Interfaccia – Semplice ed intuitiva. Il cursore è costituito da una mano scheletrica per agire, una dentiera per parlare, un bulbo oculare per vedere, un cervello pulsante per gli enigmi: tutto in tono, come si vede.

Conclusioni – Un gioco molto impegnativo che riesce però a coinvolgere solo parzialmente in quanto l’azione è fagocitata solo dalla soluzione dei puzzle.

THE 11th HOUR

  • Genere: Puzzle game
  • Editore: Virgin Interactive
  • Sviluppatore: Trilobyte Prod.
  • Rilascio: 1995
  • Tipo: 3D P& C in prima persona
  • Lingua: Inglese
  • Età consigliata: 13+
  • Durata: 25-30 ore

 

  • Difficoltà:   
  • Voto di P& C:      

Requisiti minimi richiesti:
PC -IBM 100% compatibile – Processore 486DX2/66 minimo (Pentium raccomandato), – Windows 95 o MS-DOS 5.0 o superiore – Cdrom 2x (Raccomandato superiore) – Ram 8 MB (Raccomandato superiore). – 4 MB su HD – Scheda audio Sblaster o Roland compatibile – Scheda video VGA con migliaia di colori

 

Recensione di Aspide Gioconda

LA STORIA

Avevamo lasciato la casa di “The 7th guest” infestata dai fantasmi di coloro, i 7 ospiti appunto, che vi erano misteriosamente scomparsi.
Robin Morales, produttrice di show per TV dal titolo “Case unsolved”, visita la casa sull’Hudson per indagare su quei 7 ospiti e scompare a sua volta.
Carl Denning, un reporter, riceve un pacco che contiene un palmare, chiamato “Gamebook” dove vede la sua ex amica Robin che gli chiede aiuto; così decide di andare a sua volta in cerca di Robin e si introduce nella casa maledetta di Stauf.
Da questo momento verrà coinvolto nei tanti enigmi che Stauf ha seminato nella casa e che dovrà superare per arrivare alla conclusione.
Egli conoscerà la verità un po’ per volta perché ad ogni enigma risolto, il “gamebook” gli offrirà uno spezzone di folmato in cui vedrà cosa è accaduto realmente nella casa

IL GIOCO

Non ritengo esatto definire questo un gioco d’avventura: diciamo piuttosto che si tratta di un film intramezzato da indovinelli e da enigmi.
Non esiste inventario quindi non si debbono raccogliere o usare oggetti ma piuttosto mettersi in animo di perdere un bel po’ di tempo per risolvere gli enigmi armandosi anche di carta e matita.
Infatti per conoscere la storia nella sua interezza (ma molti punti rimangono comunque oscuri) bisogna risolvere indovinelli e puzzles sparsi per la casa.
I 4 CD sono dunque giustificati dalla grande quantità di filmati ben recitati da veri attori.
Il gioco contiene scene granguignolesche con un paio di omicidi, un moncherino sanguinante ecc ecc ma nulla di così orripilante che i ragazzi non abbiano ampiamente visto in TV.

Grafica – Con un gioco di questo genere è consigliabile un pc abbastanza superiore alla configurazione minima. I filmati scorrono in modo fluido, non si sono riscontrate incertezze o difetti né nel video né nell’audio.
Il gioco inizia con un filmato in cui il protagonista rispondendo alla richiesta d’aiuto di Robin, arriva nella casa. Una volta nella casa inizia il gioco in prima persona, classico punta e clicca con movimenti a schermate successive e cursore direzionale.
Le grafiche del gioco ci rappresentano la casa di 7th Guest ormai in stato di totale fatiscenza. Gli ambienti sono realizzati con realistica cura che mette in risalto l’abbandono, il senso di solitudine e di angoscia che incombe nella casa. Il protagonista si muove servendosi di una torcia elettrica che tuttavia dà una buona illuminazione agli ambienti pur lasciando alcune parti in penombra.
Gli enigmi sono disegnati in 3D, molto chiari e precisi.

Sonoro -Musica ad hoc, come si conviene ad un thriller-horror. Buona musica, ad effetto e non invadente. Invadente si dimostra invece la voce di Stauf che ad ogni oggetto cliccato (e sono moltissimi), grida, sghignazza e fa commenti. Si poteva evitare.
Buono anche l doppiaggio e i rumori d’ambiente con scricchiolii di assi, cigolii di porte e quanto serve a rendere realistica una casa infestata.

Enigmi – Il gioco ha 39 indovinelli e 18 enigmi da risolvere.
Gli indovinelli sono frasi scritte sul “Gamebook”; si tratta di crittogrammi, di frasi a chiave che bisogna interpretare per cercare nella casa gli oggetti che vi sono collegati. Cliccando sull’oggetto si risolve l’indovinello. Perciò se non si riesce ad interpretarlo basta “ripassare” i numerosissimi oggetti sparsi in ogni luogo della casa. Un’impresa che richiede una montagna di tempo e tanta pazienza.
Ora veniamo agli enigmi veri e propri; Possiamo considerarli dei giochi da tavolo o dei giochi di pazienza, più che enigmi veri e propri.
Alcuni sono semplici e conosciuti ( il gioco della dama cinese, un gioco tipo “Othello” e altri simili. Ce ne sono 4 o 5 ripetuti in varie forme e questo è piuttosto noioso.
Altri sono difficili: il puzzle dello specchio, in cui bisogna ricomporre un’immagine facendone scorrere i pezzi, con la complicazione che ogni volta che si guarda l’immagine il puzzle cambia… oppure quello quasi impossibile (per risolverlo occorrono 90 mosse) del pianoforte.
Alcuni di essi si possono risolvere con perseveranza e con un pizzico di fortuna, altri, come ad esempio quello del trenino, sono del tutto logici.
Sta di fatto che il gioco è enormemente allungato da alcuni di questi puzzles che richiedono molti e molti tentativi per essere risolti e alla fine può risultare anche noioso e frustrante per coloro che non amano questo genere di enigmi.

Interfaccia – Piuttosto originale e importante nella gestione del gioco.
Ha l’aspetto di un palmare, con uno schermo e una tastiera.
Da qui si possono salvare, caricare i giochi, vedere i filmati, richiedere l’aiuto e consultare la mappa dei luoghi.
Il cursore ha la forma di una mano scheletrica che indica le direzioni e le porte in cui si può entrare.
Gli oggetti evidenziabili sono segnalati da un bulbo oculare mentre gli enigmi da un teschio dal cervello palpitante….

Conclusioni – Un gioco consigliabile agli amanti dell’enigmistica e che hanno molta pazienza e perseveranza da impiegarci.